venerdì 18 aprile 2014

La storia siamo noi... nessuno si senta escluso
(F.DE Gregori)

“Suggestioni di due giorni di ferrovie e narrazioni”

Giovedì sera... sono stanca, sfiancata, la testa piena di cose, e un gran bisogno di dormire... ma si è detto che il venerdì esce il post e venerdì ha da uscire... bisogno di non tradire il lettore, ma prima ancora di non tradire me, bisogno di un esercizio di autodisciplina.
Perché inizio a realizzare che questo blog è prima di tutto un esercizio di autodisciplina.

Ieri è iniziato finalmente Moving Landscape, il laboratorio promosso da Pepenero all’interno del progetto “G.A.P. La città come galleria d’arte partecipata”: un laboratorio di scrittura collettiva, finalizzato a costruire una narrazione corale della ferrovia e del territorio salentino.


Tanti temi si sono toccati in questi due giorni, passati tra treni e stazioni, tra Zollino e Otranto... parlando, soprattutto... la scrittura verrà dopo.

Oggi non ho tanta voglia di parlare di me. Oggi sono in ascolto, degli stimoli che ricevo dall’esterno ma anche dall’interno (il famoso omino del cervello che non tace mai).

Non che non abbia nulla da dire, anzi, avrei moltissimo. Ma non ne ho tanta voglia... i pensieri dedicati alla scrittura collettiva, alle storie, che hanno un narratore, ma non un proprietario, alle storie di questa terra e al senso di appartenenza che genera, non sono ancora maturi abbastanza per essere fermati nella scrittura. E siccome la storia siamo noi, tutti noi, e nessuno deve sentirsi escluso, oggi vi regalo la storia di Betta, che è stata sottofondo di ogni mio pensiero negli ultimi due giorni.

Buona visione,


e un grazie speciale a Betta, che alla fin fine, anche se mi diverto a negarlo, è una mia grande amica.




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