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venerdì 25 luglio 2014

30 anni.... donna ma eterna ragazzina...

Ok, oggi parlo un po' di me...

in questi giorni di astinenza dalla scrittura succedono belle cose...

1 Ho compiuto 30 anni, traguardo che attendevo con gioia... e ancora mi riduco a fare tutto all'ultimo come i compiti di scuola fatti di notte per andare a giocare al parco con gli amici tutto il pomeriggio...

2 Il mio amico Mattia è tornato dal Leonardo e non vedo l'ora di rimettermi a giocare e lavorare con lui

3 i miei naviganti sono felicemente per mare, anche se senza di me... e mi mancano molto

4 nei prossimi giorni finalmente emergerò dal mio idillio amoroso per farmi rivedere un po' in giro!!!

Quindi... rullo di tamburi.. e per tutti i residenti/passanti/viaggiatori, che si trovano nella provincia di Lecce segnate i prossimi appuntamenti:

Questa sera (25 luglio): a lido Denise, grande festa per i 30 anni miei e della Sara



Domani e Dopodomani (26 e 27): A Martano, laboratorio di narrazione e riciclo con me e la mitica Nadia! Portate una vecchia foto e ci divertiremo a trasformarla insieme...


Mercoledì 30: Lettura e Movimento a Neviano! Laboratorio di narrazione per bambini insieme alla vulcanica Nunzia! 

giovedì 17 luglio 2014

Parole, parole, parole


“Un sasso gettato in uno stagno suscita onde concentriche che si allargano sulla sua superficie coinvolgendo nel loro moto, a distanze diverse, con diversi effetti, la ninfea e la canna, la barchetta di carta e il galleggiante del pescatore.... 
non diversamente una parola, gettata nella mente a caso, produce onde di superficie e di profondità, provoca una serie infinita di reazioni a catena, coinvolgendo nella sua caduta suoni e immagini, analogie e ricordi, significati e sogni” 
(Gianni Rodari)



Eccomi qui,
sono ancora viva... questi giorni di luglio sono stata troppo presa dal piacere di riscoprire il tempo per me per aggiornarvi. Avevo bisogno di una pausa da un po', me la chiedeva il corpo, la mente, l'anima. E il destino ha deciso di donarmi un nuovo amore per darmi lo stimolo a staccare ... doveroso raccoglierlo.



Comunque sono sempre io... e oggi sono rientrata nel magico mondo delle parole... ho scritto dei nuovi laboratori, di cui spero di mostrarvi presto i risultati, ho messo in ordine la mia stanza/laboratorio e mi sono finalmente riunita con gli altri scrittori del gruppo di Moving Landscape... l'emozione di mettere insieme pezzi, frammenti, parole, immagini, per arrivare a un racconto unico, percorso complesso ma sempre ricchissimo mi assale ogni volta come fosse la prima. ogni narrazione è un dono... gesto sacro e profano insieme... e inizio di nuove avventure... cammino che non si sa dove porta ma è bello da camminarci....

Perché come dice un antico proverbio africano: SE VUOI ANDARE VELOCE VAI DA SOLO, SE VUOI ANDARE LONTANO VAI COL GRUPPO


domenica 8 giugno 2014

Don't think twice is all right




Etsy Craft Party,  Photo by AR10 © All rights reserved



It ain't no use to sit and wonder why, babe
It don't matter, anyhow
An' it ain't no use to sit and wonder why, babe
If you don't know by now
When your rooster crows at the break of dawn
Look out your window and Ìll be gone
Yoùre the reason Ìm trav'lin' on
Don't think twice, it's all right





Settimana lunga, intensa, faticosa ma anche piena di soddisfazioni.
E poi sabato sera te ne torni a casa da sola, finalmente accompagnata solo dal rumore dei tuoi pensieri e dal profumo dei gelsomini....

Etsy Craft Party,  Photo by AR10 © All rights reserved
E realizzi che finalmente è estate, cammini verso casa leggera, i locali sono pieni, non è nemmeno mezzanotte, tu stai crollando dal sonno ma per il resto del mondo è sabato sera. E dal giardino di un locale a pochi passi da casa note di una canzone che conosci più che bene, che ti ricordano lunghe adolescenze e viaggi in macchina con tuo padre, e dietro il cancello il sorriso di qualcuno incontrato solo 24 ore prima ma che già ti sembra di conoscere, qualcuno che percorre con te gli ultimi pochi metri fino a casa... e a volte quando ti senti stanca e leggermente smarrita non c'è nulla di meglio che fare quattro passi con un quasi sconosciuto annusando l'estate, che tinge tutto di speranza, e ti ricorda che va tutto bene... più che bene. Che ogni giorno è un nuovo incontro, che ogni passo senti sempre di più che la direzione è quella giusta, anche se non sai nemmeno benissimo dove stai andando. Perché ci stai andando contenta e in ottima compagnia, perché a ogni sosta stai incontrando persone che fanno un pezzetto di strada con te, e che ti raccontano le loro storie, che tu custodisci come un tesoro, nella tua bella valigia piena di colori e cartoline vecchie che diventano nelle mani degli altri nuove storie, come quelle che abbiamo realizzato venerdì al laboratorio. 



Etsy Craft Party Photo by AR10 © All rights reserved
E allora grazie alla vita, grazie a tutte le donne e gli uomini che camminano sorridendo per la loro strada e che quando incrociano la tua trovano un po' di tempo, fosse un anno un giorno o un frammento di secondo, per camminare un pezzo insieme o fermarsi a ristorarsi un po' o solo salutarsi con la mano.







mercoledì 14 maggio 2014

Il peso della valigia



La mia passione per la spazzatura, per lo scarto, mi ha portato spesso a frequentare le discariche, quell’anno giravo per quella di via Imbriacola, la stessa zona dove è il centro di “Accoglienza” altra discarica, ma di vite umane. In quello spazio vi erano i rifiuti che poi partivano in nave verso Porto Empedocle, in una zona venivano ammassate le barche usate dalla gente che arrivava a Lampedusa, prevalentemente dall’Africa, c’erano grosse cataste di scafi triturati, sembravano enormi onde di legno, fu in uno di questi mucchi che trovai un pacco accuratamente chiuso con del nastro adesivo. Quando lo apri mi ritrovai in mano foto, lettere, testi sacri.

Da bambino giocavo spesso a fare l’esploratore, come capita a molti, immaginavo sempre di scoprire una piramide o un antico tempio, quel giorno ebbi la stessa sensazione di quando giocavo in quel modo. Ne parlai immediatamente a tutti gli altri di Askavusa e in particolare con Annalisa e Gianluca cominciammo ad andare regolarmente in discarica a raccogliere tutto quello che potevamo. Molti ci guardavano con aria stupita, come se fossimo dei pazzi, altri addirittura con disprezzo, pochi capivano, ma noi andavamo avanti. Ogni giorno trovavamo qualcosa che ci lasciava a bocca aperta: foto, diari, lettere, scarpe, utensili da cucina….. Nella discarica si aggiravano fantasmi, energie di ogni tipo, il coro degli ultimi che saliva fino alle viscere cercando corpi con cui prendere parola, bocche con cui gridare, pugni con cui combattere, occhi per piangere, occhi per ridere.

Giacomo Sferlazzo da "Con gli oggetti" sul blog del Collettivo Askavusa



Apro questo post con un frammento di un lungo articolo (che consiglio di leggere con attenzione a che vuole sapere qualcosa di più sulla storia recente di Lampedusa) del mio amico Giacomo. 

La passione per la spazzatura, per lo scarto, ha molte sfaccettature, e in questi 29 anni ne ho esplorate tante, e tante ancora ne voglio esplorare.

Il titolo che ho rubato oggi, di una canzone di Ligabue di qualche anno fa, racconta molto bene il rapporto con gli oggetti, nella vita di una giovane viaggiatrice che ha due valigie: una di pelle, che non è nemmeno mia, ma mi è stata prestata a lungo termine da un amico che ha deciso di non volare più, rimettersi lo zaino in spalla e dedicarsi all'andamento lento, e una metaforica, ben rappresentata dalla scatola di latta che mi ha regalato Andrea nel nostro primo viaggio insieme.

Hai fatto tutta quella strada per arrivare fin qui 

e ti è toccato partire bambina

con una piccola valigia di cartone 
che hai cominciato a riempire 

due foglie di quella radura che non c'era già più 
rossetti finti ed un astuccio di gemme 
e la valigia ha cominciato a pesare 
dovevi ancora partire ....


Si dice che le persone si dividono in due categorie: i "buttatori" e i "conservatori". Liberarmi dalla mania di conservare qualunque cosa per me è stato un percorso lungo, ci sono voluti una marea di traslochi, una convivenza finita in maniera poco pacifica, una serie di stanze troppo piccole per contenere tutto ciò che negli anni non avevo avuto il coraggio di buttare e soprattutto mio padre che ogni volta che entrava in camera mia diceva "sembra di essere a Baghdad/Beirut dopo i bombardamenti... se vuoi ti do una mano, io adoro buttare". 

La cosa è bella è che ho iniziato a interessarmi davvero agli oggetti, alla loro storia, alle energie che contengono e portano con loro proprio quando ho iniziato a liberarmene. Ho capito che la lezione sull'amare che è saper lasciar andare si applica benissimo anche alle cose, ho capito che non sarei mai diventata una "buttatrice" perché buttare è politicamente e moralmente fastidiosissimo per me, ma ho capito che esistono anche altre due categorie: il "regalatore" e il "trasformatore". Le ho felicemente sposate entrambe. E così la mia stanza è rimasta una piccola Beirut, ma gli oggetti che la popolano sono vivissimi, arrivano, vanno via, vengono trasformati. 

L'incontro con il digital storytelling, in cui mi si chiedeva di portare un oggetto che fosse legato al mio lavoro o ai miei valori, la scoperta insieme a Claudio, di attività manuali meravigliose per facilitare percorsi narrativi, e l'incontro con Nadia, una ragazza piena di energie, che sta con coraggio trasformando la passione per il riuso creativo nella sua attività principale, mi hanno aiutata a canalizzare questa passione per oggetti apparentemente inutili: scoprirne, documentarne tracciarne e inventarne le storie. 


Per dare e ridare dignità a questi oggetti, perché siano un mezzo per le persone per raccontare le loro storie, per puro piacere. qualunque sia la ragione farli rivivere, trasformarli. e poi darli via, sempre e comunque, non attaccarsi al feticcio dell'oggetto ma innamorarsi della sua storia, e poi regalarla a chi se la merita, a chi ne ha bisogno, a chi sappiamo che la terrà con se per un po' e poi la farà girare ancora e la trasformerà ancora, e ancora.

E se le storie degli oggetti vi appassionano come a me restate sintonizzati perché in pentola bolle parecchia roba...