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domenica 8 novembre 2015

Si, viaggiare



O anche.. a volte ritornano

Rieccomi qui...
Dove sono stata tutto questo tempo? A innamorarmi, a fare una figlia, insomma mica roba da poco.. diciamo che scrivere un blog sulla mia dolce attesa mi pareva davvero troppo personale, e di viaggi e lavori ce ne sono stati pochi... quindi mi sono presa una lunga pausa... e ora rieccomi.
Di nuovo in viaggio... solo che stavolta non sono sola... solo che stavolta non è previsto ritorno...

Ma procediamo con ordine... intanto vi presento la mia nuova famiglia.
Ci sono io, che, più o meno sono sempre io... un po’ più mamma, un po’ meno single giramondo a caccia di storie.. ma sempre io..

Poi c’è Antonio... l’uomo che mi ha letteralmente e piacevolmente stravolto la vita... e nel corso del viaggio ve lo farò conoscere...

E poi... rullo di tamburi.... last but not least.. da 5 mesi e mezzo (più 9) c’è Marta... ed è soprattutto per Marta che mi sono decisa ad iniziare questo viaggio.. a lasciare una terra che ho amato ma che al momento non ha molto da offrirmi.. a caricare tutto in macchina e partire verso l’ignoto...


Destinazione: Tenerife
Tappe Previste: San Severo-Roma-Firenze-Bologna-Milano-Torino-Marsiglia-Barcellona-Madrid per poi imbarcarsi a Huelva o Cadiz alla volta delle Canarie... m ovviamente siamo ben disposti a deviare dall’itinerario per lasciarci sorprendere dalla vita


Il viaggio è iniziato ufficialmente il 2 Novembre, quando, alle 15 circa, macchina carica all’inverosimile, nonostante avessimo già affrontato un mese fa un primo trasloco, con annessa cernita, e ancora abbiamo buttato, regalato, venduto tonnellate di cose, siamo partiti alla volta di San Severo, a casa dei genitori di Antonio, a farci un po’ coccolare, a salutare, a lasciare un po’ di cose, a prendere energie, a sistemare la macchina.

A San Severo ci ero stata circa 10 anni fa, coi miei amici di sempre, Michele, Joanito, Riccardo ed Enrico. In bicicletta. Uno dei viaggi più belli che abbia mai fatto.. da Campobasso a San Severo, tour pedalante del Molise con gran finale sulle coste garganiche... a San Severo in realtà ci eravamo passati di striscio.. giusto per salire di corsa su un treno che ci riportasse a Roma.. uno di quei posti in cui passando di fretta ti dici che ci sono ottime probabilità che non ci tornerai mai... e invece...

E invece mi ritrovo qui, consapevole che tornerò anche spesso... in questi giorni viviamo tutti in uno stato di sospensione.. Antonio alle prese con il ritorno in famiglia, io con l’imparare a sentirmi in famiglia, Marta a conoscere i nonni, farsi viziare e coccolare.. e poi c’è lo svezzamento, appena iniziato, che la impegna non poco. Non mi addentrerò nei dettagli su pappine, cacche, pannolini etc. perché il blog era e rimane un blog di viaggi e raccolta di storie, e poi perché mi rifiuto di vedere me stessa come una di quelle mamme che all’improvviso parlano solo dei loro figli... però non posso nemmeno fingere che la mia vita non sia completamente cambiata e al momento Marta non sia la mia principale occupazione, quindi mi basta dirvi che vedere la mia cucciola che inizia a esplorare il mondo dei sapori, delle consistenze, degli odori è un’emozione grandissima, e una grande occasione per riscoprirci anche noi.. tralaltro Antonio, cuoco eccellente e fantasioso, ha  scoperto di essere allergico praticamente a tutto e sta iniziando un percorso di valorizzazione di quelle pochissime cose che ancora può mangiare.. e la coincidenza con lo svezzamento, e le mie letture sull’autosvezzamento ci sta portando ad avventurarci insieme in un viaggio culinario fatto sì di rinunce, ma anche di riscoperte, di voglia di mangiare bene, facendo coincidere salute e gusto. E Marta, con il suo palato vergine e curioso è la nostra super mascotte...

Dunque adesso ricominciare il blog significa ritrovare un angolo solo mio in un cammino che è diventato a 3... sarò sempre io a raccontare ma i racconti saranno generati da 3 vite, da 3 persone, 3 mondi... storie di viaggi, di cucina, di bimbi che crescono... e poi le storie degli altri, come sempre, degli incontri che faremo, delle strade che si apriranno, dei posti che vedremmo, e come sempre degli oggetti... degli oggetti che è bene abbandonare nel cammino, e di quelli che magari incontreremo... noi siamo carichi... voi seguiteci che ne vedremo delle belle...



venerdì 25 luglio 2014

30 anni.... donna ma eterna ragazzina...

Ok, oggi parlo un po' di me...

in questi giorni di astinenza dalla scrittura succedono belle cose...

1 Ho compiuto 30 anni, traguardo che attendevo con gioia... e ancora mi riduco a fare tutto all'ultimo come i compiti di scuola fatti di notte per andare a giocare al parco con gli amici tutto il pomeriggio...

2 Il mio amico Mattia è tornato dal Leonardo e non vedo l'ora di rimettermi a giocare e lavorare con lui

3 i miei naviganti sono felicemente per mare, anche se senza di me... e mi mancano molto

4 nei prossimi giorni finalmente emergerò dal mio idillio amoroso per farmi rivedere un po' in giro!!!

Quindi... rullo di tamburi.. e per tutti i residenti/passanti/viaggiatori, che si trovano nella provincia di Lecce segnate i prossimi appuntamenti:

Questa sera (25 luglio): a lido Denise, grande festa per i 30 anni miei e della Sara



Domani e Dopodomani (26 e 27): A Martano, laboratorio di narrazione e riciclo con me e la mitica Nadia! Portate una vecchia foto e ci divertiremo a trasformarla insieme...


Mercoledì 30: Lettura e Movimento a Neviano! Laboratorio di narrazione per bambini insieme alla vulcanica Nunzia! 

domenica 8 giugno 2014

Don't think twice is all right




Etsy Craft Party,  Photo by AR10 © All rights reserved



It ain't no use to sit and wonder why, babe
It don't matter, anyhow
An' it ain't no use to sit and wonder why, babe
If you don't know by now
When your rooster crows at the break of dawn
Look out your window and Ìll be gone
Yoùre the reason Ìm trav'lin' on
Don't think twice, it's all right





Settimana lunga, intensa, faticosa ma anche piena di soddisfazioni.
E poi sabato sera te ne torni a casa da sola, finalmente accompagnata solo dal rumore dei tuoi pensieri e dal profumo dei gelsomini....

Etsy Craft Party,  Photo by AR10 © All rights reserved
E realizzi che finalmente è estate, cammini verso casa leggera, i locali sono pieni, non è nemmeno mezzanotte, tu stai crollando dal sonno ma per il resto del mondo è sabato sera. E dal giardino di un locale a pochi passi da casa note di una canzone che conosci più che bene, che ti ricordano lunghe adolescenze e viaggi in macchina con tuo padre, e dietro il cancello il sorriso di qualcuno incontrato solo 24 ore prima ma che già ti sembra di conoscere, qualcuno che percorre con te gli ultimi pochi metri fino a casa... e a volte quando ti senti stanca e leggermente smarrita non c'è nulla di meglio che fare quattro passi con un quasi sconosciuto annusando l'estate, che tinge tutto di speranza, e ti ricorda che va tutto bene... più che bene. Che ogni giorno è un nuovo incontro, che ogni passo senti sempre di più che la direzione è quella giusta, anche se non sai nemmeno benissimo dove stai andando. Perché ci stai andando contenta e in ottima compagnia, perché a ogni sosta stai incontrando persone che fanno un pezzetto di strada con te, e che ti raccontano le loro storie, che tu custodisci come un tesoro, nella tua bella valigia piena di colori e cartoline vecchie che diventano nelle mani degli altri nuove storie, come quelle che abbiamo realizzato venerdì al laboratorio. 



Etsy Craft Party Photo by AR10 © All rights reserved
E allora grazie alla vita, grazie a tutte le donne e gli uomini che camminano sorridendo per la loro strada e che quando incrociano la tua trovano un po' di tempo, fosse un anno un giorno o un frammento di secondo, per camminare un pezzo insieme o fermarsi a ristorarsi un po' o solo salutarsi con la mano.







martedì 20 maggio 2014

Ri-Scrivere (Appartenza)




Venerdì, durante il secondo incontro di "Moving Landscape", al quale purtroppo non ho potuto partecipare, ci era stato chiesto di portare uno scritto, da condividere, e ognuno di noi avrete riscritto il testo di un altro. 

A me è stato assegnato il testo di Mary, date che nemmeno lei c'era, a lei il mio, lo riscriveremo per conto nostro, poi li condivideremo. Ho appena riscritto il su racconto, è stato più difficile del previsto, ma mi è piaciuto, mi sono lasciata per 24 ore prendere dalle immagini mentali che mi aveva suscitato, non curandomi di quale fosse il senso per lei, e poi ho spostato il punto di vista. Non posterò qui il racconto di Mary, non ora almeno, e non senza il suo consenso, ovviamente. Posto invece il mio, aspettando con eccitazione e curiosità di leggerlo e farvelo leggere riscritto da lei...


Appartenenza

Sono giorni che ci penso... anzi forse sono anni... ma in questi giorni, passati in val d’Itria con la mamma, dopo il laboratorio, un intero fine settimana senza internet e telefono, trascorso a leggere Rodari e esplorare posti nuovi, vicini e allo stesso tempo diversissimi, il pensiero sull’appartenenza si è fatto pressante al punto che è arrivato il momento di scriverne un po’.

Il punto è che da quando vivo qui sento così spesso frasi che iniziano con “la mia terra”, oppure “io sono salentina/o.” E così la domanda, di dove sono io, riemerge sempre più spesso.

Io non lo so di dove sono, io questa appartenenza ad un luogo geografico non la sento. Io sono il rumore di un treno che attraversa la Maremma, sono la bambina che si addormenta su un’amaca in traghetto tra Napoli e le Eolie, che impara a guidare sull’Aurelia. Io sono un sacco di luoghi ma non credo di appartenere a nessuno di essi...

Volendo proprio fare uno sforzo e identificarmi in un luogo dovrei dire che sono di Roma. In fondo mia madre e mio padre sono nati lì, e io ci ho vissuto per 24 lunghi anni. Roma significa moltissimo per me, e sempre sarà così.
I primi amori, le fughe in motorino, la scuola, la militanza, i concerti, i cortei, gli amici del cuore di sempre, sono tutti a Roma. Eppure a Roma non mi sono mai sentita davvero a casa, e secondo me in pochi ci si sentono davvero. E l’Umbria? Sono nata a Narni, vissuta ad Amelia per i primi tre anni della mia vita, ma ci sarò tornata si e no 5 volte in tutta la mia vita in Umbria, e nonostante ci siano dei legami con quei luoghi, o meglio ancora dei richiami, non si può dire che io senta nessun senso di appartenenza... e come potrei d’altronde? Non c’è neanche il mare... Allora proviamo col sangue, magari qualcosa esce. I miei nonni paterni sono napoletani, mia nonna materna salernitana, mio nonno piemontese. Dunque per legame di sangue potrei essere napoletana.. e il richiamo del sangue lo sento da sempre... ma quale legame ho con Napoli? Un legame istintivo fortissimo, come quello che ho con Marsiglia, pur avendoci passato solo 4 giorni in tutta la mia vita, credo che sia perchè amo le città di porto, e i noir di Izzo.  E certo le estati iniziate con l’infanzia e mai finite passate tra Maremma e Sicilia non mi rendono nè toscana, ne tantomeno, ahimè, Siciliana, anche se sono i posti che più porto nel cuore, e certo mi ci sento proprio bene. E finalmente arriviamo al Salento... qui si, davvero, e forse per la prima volta nella mia vita, mi sento a casa. Completamente, nel bene e nel male questa è casa mia. Ma non posso dire di essere Salentina, non c’è quell’appartenenza, non ne ho la memoria storica. E parafrasando Gaber, non mi sento nemmeno italiana (ma per fortuna o purtroppo lo sono).

In fondo quello che sto scrivendo, in questa notte di primavera che mette il buonumore, ma pure un filo di malinconia, l’ho sempre saputo, e non mi ha mai dato pensiero. Finora. In questi giorni invece questo tema è emerso riportandomi a farmi di nuovo la consueta domanda che tanto mi mette di cattivo umore quando mi viene posta “ma tu di dove sei?” , come se una parte di me si sentisse da meno a chi questa appartenenza la sente forte, e in questa appartenenza trova delle certezze, magari anche amare, indesiderate, o indicibili, ma comunque certezze. Beh in questi giorni ho capito che ci sono persone che appartengono ai luoghi ed altre che appartengono a cammini... ed è una cosa che un po’ puoi scegliere un po’ no, e che comunque ti caratterizza ma non ti definisce completamente... e allora buono così. Io appartengo al sud (fin qui almeno ci arrivo), alla strada, alla ferrovia, e soprattutto al mare. Ed è solo questione di accettarlo. e poteva anche andarmi peggio.

venerdì 16 maggio 2014

Le donne lo sanno


Le donne lo sanno che niente è perduto
che il cielo è leggero
però non è vuoto
le donne lo sanno
le donne l'han sempre saputo
(Le donne lo sanno_Ligabue)


Ieri sera, pensando al post di oggi, mi era venuta una mezza di idea di parlare un po' delle donne straordinarie che ho incontrato nel mio percorso personale e professionale, ma stavo per desistere. Avevo paura che uscisse qualcosa di banale, di non riuscire a dire quello che volevo, di risultare tristemente celebrativa. Poi mentre stamattina ero ancora in pigiama a capire come gestire la giornata si sono presentate sotto casa mia Giulia e Sara, vulcaniche e sorridenti, per darmi un cartone immenso recuperato chissà dove e chissà quando, per costruire un albero da decorare in un laboratorio di riciclo. Mi sono convinta che fosse giusto parlare un po' di questa eccezionale energia femminile.

Volevo impostare questo posto come una piccola galleria di ritratti delle donne con cui condivido il mio percorso di crescita umana e lavorativa, così ho iniziato a buttare giù un po' di nomi, tralasciando volutamente madri, sorelle, cugine, zie nonne e amiche di sempre, non perché non siano donne straordinarie ma per il bisogno di restringere il campo alle donne con cui condivido il presente, i progetti e le iniziative che danno un senso alla mia vita nel qui ed ora. Ho iniziato a fare un elenco e ho realizzato che sono comunque troppe: Giulia, Sara, Nunzia, Antonia, Betta, Pamela, Nadia, Claudia, Marta, Miriam, Ermelinda, Francesca, Marcella, Annalisa, Monica, Ilaria.... e sono certa di averne comunque dimenticata qualcuna, ognuna di loro racchiude dentro tutto un mondo. Queste donne sono per me esempi, di determinazione e coraggio, compagne di avventura, specchi per guardarmi dentro e intorno allo stesso tempo.

Insomma ho capito che fare un ritratto di ognuna di loro in unico post sarà difficile. Magari come Nadia con le sue chiacchiere da salotto potrò dare loro uno spazio settimanale sul blog... intanto cerco di spiegarmi e spiegarvi perché ho tanto bisogno di parlare di loro.

la prima risposta che mi viene in mente è che sono semplicemente straordinarie. Tutte uniche e diverse tra loro ma con una cosa in comune: un enorme CORAGGIO, che dimostrano ogni giorno portando avanti con passione le cose in cui credono, che sia un lavoro, una relazione, una famiglia, un desiderio di libertà, un principio, la voglia di cambiare il mondo o almeno quel piccolo pezzo cui sentono di appartenere. 
Sono, anzi siamo, forti senza rinunciare alla dolcezza, ambiziose ma mai competitive, o almeno non nel senso più infido del termine, anzi, ci sosteniamo a vicenda, come possiamo, sempre. E se ci incontri per strada mentre corriamo da una parte all'altra, cercando di tenere a mente che non possiamo fare tutto ma provandoci comunque, un sorriso, anche nella giornata più nera, non lo neghiamo mai. 

E anche se siamo state ferite e deluse non portiamo rancore, sappiamo ricostruirci ogni volta, aiutare e chiedere aiuto, dare e lasciare andare. 

E se qualcuno se lo stesse domandando, no, non odio gli uomini, nemmeno quelli che mi hanno più delusa. Anzi, più cresco più incontro intorno a me una serie di uomini altrettanto straordinarie, e magari parlerò presto anche di loro....



venerdì 18 aprile 2014

La storia siamo noi... nessuno si senta escluso
(F.DE Gregori)

“Suggestioni di due giorni di ferrovie e narrazioni”

Giovedì sera... sono stanca, sfiancata, la testa piena di cose, e un gran bisogno di dormire... ma si è detto che il venerdì esce il post e venerdì ha da uscire... bisogno di non tradire il lettore, ma prima ancora di non tradire me, bisogno di un esercizio di autodisciplina.
Perché inizio a realizzare che questo blog è prima di tutto un esercizio di autodisciplina.

Ieri è iniziato finalmente Moving Landscape, il laboratorio promosso da Pepenero all’interno del progetto “G.A.P. La città come galleria d’arte partecipata”: un laboratorio di scrittura collettiva, finalizzato a costruire una narrazione corale della ferrovia e del territorio salentino.


Tanti temi si sono toccati in questi due giorni, passati tra treni e stazioni, tra Zollino e Otranto... parlando, soprattutto... la scrittura verrà dopo.

Oggi non ho tanta voglia di parlare di me. Oggi sono in ascolto, degli stimoli che ricevo dall’esterno ma anche dall’interno (il famoso omino del cervello che non tace mai).

Non che non abbia nulla da dire, anzi, avrei moltissimo. Ma non ne ho tanta voglia... i pensieri dedicati alla scrittura collettiva, alle storie, che hanno un narratore, ma non un proprietario, alle storie di questa terra e al senso di appartenenza che genera, non sono ancora maturi abbastanza per essere fermati nella scrittura. E siccome la storia siamo noi, tutti noi, e nessuno deve sentirsi escluso, oggi vi regalo la storia di Betta, che è stata sottofondo di ogni mio pensiero negli ultimi due giorni.

Buona visione,


e un grazie speciale a Betta, che alla fin fine, anche se mi diverto a negarlo, è una mia grande amica.