sabato 10 maggio 2014

LA VOCE DEL SILENZIO

Se potessi ricominciare tutto, avrei parlato meno ed ascoltato di più
(Anna)

Nelle ultime 72 ore ho ascoltato tantissimo. 
Insieme al mio amico Andrea, e ad Ermelinda, nuova compagna di avventure, questa settimana abbiamo condotto un modulo sul videocurriclum, nell'ambito di un workshop più ampio, organizzato appunto dalla società di Ermelinda, sul portfolio worker.

L'esplorazione del digital storytelling continua e si evolve sempre, dal piacere di raccontare storie con questa tecnica, al piacere di facilitare il parto delle storie degli altri. 
In questo laboratorio ho scoperto il piacere immenso di registrare. Una fase importante, bellissima e delicatissima, in cui si ha finalmente, dopo tanti splendidi momenti di lavoro di gruppo, il piacere di un momento a tu per tu. Di un ascolto a due. Registrare la storia di qualcun'altra non significa solo accendere un registratore e controllare che il suono sia pulito; registrare le storie degli altri è un piccolo gesto di amore. Significa essere l'ascoltatore numero uno, la prima persona che raccoglie una narrazione destinata ad essere condivisa e offerta ancora ed ancora, la persona che ti aiuta a vincere l'imbarazzo di leggere qualcosa di tuo ad alta voce, in piedi, davanti a un microfono, e l'ancora più imbarazzante momento in cui si riascolta la propria voce...


Nelle ultime 72 ore ho registrato le storie di almeno 15 persone. Ho passato due mattinate intere praticamente chiusa nel bagno del Rettorato (eh già.... coi soffitti meravigliosi ma altissimi dei palazzi di Lecce l'unica speranza di avere un audio decente è registrare in bagno)
A volte ho rassicurato, altre o ho incoraggiato, in alcuni momenti è bastato essere lì, sorridente e aperta. 
Ma soprattutto ho ascoltato.




Non mi sono mai ritenuta una persona brava ad ascoltare, e invece comincio a sospettare di esserlo, in realtà. Sarà perché sono diventata più brava ad ascoltare l'interlocutore più difficile di tutti, cioè me stessa, o perché sono più serena, o semplicemente perché sto coltivando le mie doti empatiche. Qualunque sia la ragione sono semplicemente e felice emozionata e grata a tutto le circostanze e le apparenti coincidenze che mi hanno portata ad essere dove sono in questo momento, ad ascoltare e accogliere le molteplici voci che mi hanno regalato i bellissimi racconti di questi giorni.

Una voce sta cantando 
ma sono pochi ad ascoltare 
i gabbiani stan gridando 
per poterla soffocare 
altre voci piano piano 
stan crescendo da lontano 
se quel canto vuoi seguire 
puoi cantare 
E cosi' 
tu sarai 
uno in piu' 
con noi. 
E cosi' 
tu sarai 
uno in piu' 
con noi. 

(L.Battisti, uno in più)


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